La fan page di Mark Zuckerberg, inventore, patron e CEO di Facebook, è stata presa di mira e "violata" da un hacker.
l fondatore di Facebook ha fatto così una pessima figuraccia social-mondiale, non solo perchè l’hacker è riuscito ad entrare nella sua pagina personale, ma anche perchè ha scritto un commento nella mitica pagina di Mark Zuckerberg a suo nome.
Il pirata informatico è riuscito ad entrare in possesso di nome utente e password e ha postato una sorta di messaggio:
Se Facebook ha bisogno di soldi, invece di andare dalle banche, perché non permette ai suoi utenti di investirvi in modo sociale? Perché non trasformare Facebook in un "social business", nel modo in cui lo ha descritto il vincitore del premio Nobel Muhammed Yunus? Che ne pensate?". Un chiaro riferimento al recente investimento di Goldman Sachs nel social network quindi, con una proposta da parte dell'hacker di abbandonare i sistemi capitalistici tradizionali per abbracciare l'esperienza di Yunus e del suo social business, in cui i ricavi non sono distribuiti tra gli investitori ma usati per il miglioramento della struttura stessa e per scopi sociali.
Il messaggio dell'hacker è stato prontamente rimosso dalla sicurezza del sito...
ma nei minuti in cui è rimasto online l'hacker ha ricevuto 1800 "mi piace" e circa 500 commenti.
Al di la della figuraccia per Facebook e il suo fondatore (e per gli addetti alla sicurezza che si occupano della pagina), il problema della sicurezza sui social network torna in primo piano degli ormai 600 milioni di utenti del sito. Ma se neppure Mark Zuckerberg è in grado di custodire la propria password, chi può dirsi veramento al riparo da malintenzionati informatici?
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